I Campi del Torneo 2006

a cura del Jolly

Sambodromo Artemio Bizzetti, Via Paesiello

La megastruttura polifunzionale nata sulle macerie del vecchio campo di calcio dei Ferrovieri, vanta attualmente due campi di calcio a 7 che all'occorrenza si trasformano in un campo di calcio in erba sintetica, e due campi di calcetto.

È appunto su questi due campi che si svolgeranno parte degli incontri del Gatto Ciccione 2006 "I Tipi Loschi".

Il primo, realizzato sopra il vecchio campetto di riscaldamento del DLF in pura argilla etrusca, ha dimensioni paragonabili al “Gabbione” dei Bagni Pancaldi di Livorno ed è quello dove è stato giocato lo scorso torneo stravinto dalla squadra capitanata dell'anziano Femore e dal vetusto Obelix.

Presenta le seguenti particolarità :

  • Un platano di 56 metri con una circonferenza alla base di 7 metri nato spontaneamente all'intersezione della linea di fondo con quella laterale che crea qualche leggerissimo fastidio al malcapitato battitore del cacio d'angolo di turno.
  • Per qualche impecettibile gobba del manto erboso dovuta al fatto che il prato sintetico è stato realizzato sopra un vecchio cumulo di attaccanti abbattuti dai fratelli Nocchi durante i tornei di calcio nelle annate dall'82 al' 90.
  • La presenza sistematica nei paraggi di questa struttura di ogni e qualsiasi tipo di zanzara presente in natura dalla temibilissima zanzara tigre maculata delle foreste interne del Madagascar il cui morso ha provocato la paralisi lombosacralepelvica dell'Accia l'anno scorso, alla zanzara Padulo originaria della Piana di Sesto che ha la sinistra caratteristica di depositare le uova nelle mutande degli sventurati atleti che in preda a febbri malariche altissime emettono urla spaventose tipo quelle emesse dal Limo ogni qual volta segna ad una squadra dove gioca Augusto, captabili anche dal radiotelescopio di Arecibo in Centro America.

Il secondo campo invece è stato realizzato recentemente sopra un vecchio binario morto dove era stato abbandonato dal 1990 un treno merci sigillato proveniente dai paesi dell'est carico di diossina e rifiuti tossici.

Presenta le seguenti particolarità:

  • In seguito ad una leggerissima perdita di carico da uno dei vagoni sopramenzionati a fine gara la maggior parte dei giocatori emettono dagli occhi una luce verde fosforescente che li rende visibili fin dal ristorante Vecciolino di monte morello.
  • La linea laterale è praticamente a 5 cm dal binario della direttissima Milano-Roma con la conseguenza che otto partite su dieci un giocatore viene ritrovato dalla Polfer alla stazione di Roma Termini, questa evenienza ha obbligato Gigiblatter ad aumentare, creando malcontento fra i partecipanti, la quota per l'iscrizione al torneo da € 75 a € 155 comprendendo così un abbonamento ferroviario in quarta classe, cestino da viaggio gentilemte offerto dalla nuova rosticceria Fratelli Bucchi, e per allietare il viaggio fino alla capitale il libro autografato appena edito da Bompiani di G. De Simonis "Una vita con i Mocassini ai piedi".
  • Gli spogliatoi realizzati in un container destinato al trasporto di carbone trafugato nottetempo dal Bizzetti e dai suoi compari nel porto di Livorno è dotato di una unica doccia con temperatura non superiore ai – 55 gradi centigradi, la cui acqua proviene direttamente da un pozzo artesiano profondo centinaia di metri originato da una scossa tellurica causata da un assestamento gastrointestinale di Obelix fuoriuscito posteriormente dopo aver fagocitato 48 involtini primavera , 12 Vantun fritti e 2 Kg di frutta caramellata alla rosticceria cinese sotto casa di Jack per festeggiare la finale dello scorso anno.

Da ricordare ai partecipanti alla manifestazione che gli spogliatoi i questione, intorno alle 21.30, dopo essere stati tutto il giorno con il sole a picco, essendo di lamiera, hanno una temperatura interna di +63 gradi, che se paragonati ai -55 dell'acqua, hanno una escursione termica paragonabile al deserto Libico.

Il tempo massimo consentito per fare la doccia prima che sopraggiunga un'altra squadra è di 2 minuti 48 secondi e 12 primi, gli unici ad aver battuto questo record sono nell'ordine il Porcia ed il Limo.

Stadio Edson Arantes Trave do Nascimento

Struttura sportiva di mirabolante architettura retrointestinale realizzata dall'Architetto Guidobaldo Cazzante nella prima metà degli anni 70, vanta al proprio interno tre campi di calcio due in “ mota guatemalteca “ gentilmente donata da Padre Berry ed uno realizzato con sabbie mobili originarie del centro Africa al cui interno sono spariti durante una partita interaziendale reparto insaccati Esselunga contro reparto ortofrutta Conad due cugini di Hè ed un fratello di latte del Cicciotti.

Il campo di calcetto di dimensioni leggermente maggiori rispetto a quelli del Bizzetti sopratutto per quel che concerne l'altezza, gode di un fondo stranamente (almeno per ora) dignitoso . La particolarità di questo campo sta tutta nelle condizioni climatiche e olfattive che avvolgono in maniera misteriosa la sopracitata località.

Clima: Durante le partitelle invernali del martedì sera alle 21.00 mentre nel resto di Firenze si hanno i canonici tre / quattro gradi sopra lo zero ecco che nelle immediate vicinanze del campo della Trave la temperatura non sale mai oltre i quindici / diciotto gradi sotto zero, va da se che proprio per la rigidità del clima da era glaciale la tenuta dei giocatori è adeguata alla tragica situazione , è normale vedere Augusto in completo da super gigante di sci con tanto di casco e campanaccio alla mano, il Bonzino con un completo di pelliccia di zibellino e stivali di foca il tutto preso in prestito da una zia ricca di Peretola, il Giampa in tuta da sci con tanto di racchette da neve e barilotto di whisky , il Grifo e Maldini addirittura una volta si presentarono con tanto di slitta e quattro cani rubati al canile del Termine ma furono preso giustamente a calci nel culo dal custode che gli impedì di entrare in campo perchè pretendeva almeno la museruola per i quattro ungulati.

Al contario in primavera/estate vi è un umidità a livelli spaventosi tipo foresta pluviale del Rio delle Amazzoni, spesso al ritorno negli spogliatoi più di un giocatore si è ritrovato nelle mutande una bodda, un anguilla oppure una carpa saltate dal vicinissimo torrente Mugnone.

Olfatto: altro che olfatto... si tratta proprio di TANFO inverecondo, infatti la Trave si trova in una specie di “quadrilatero delle Bermuda“ è nel mezzo agli effluvi portati dal vento di “ Case Passerini “ dall' “ Inceneritore dismesso di San Donnino “ che viene messo in funzione unicamente in occasione del Gatto Ciccione a seguito di deroga della Comunità Europea, dai miasmi tossici del torrente Mugnone e dal Centro Ippico Toscano dal quale provengono effluvi non proprio afrodisiaci dagli escrementi degli arzilli quadrupedi.

Il sito è talmente intenso che una volta il Femore per essersi dimenticato di mettersi la maschera NBC, trafugata durante il servizio militare, ha subito l'asportazione netta della narice sinistra.



In conclusione a questo articolo auguro buon divertimento a tutti ricordando che nella vita vi può capitare di tutto: guidare almeno una volta una Ferrari, azzeccare un sei al superenalotto, vedere la Fiorentina vincere uno scudetto all'ultima giornata contro i gobbi, andare a letto (potevo essere più volgare!) con tutte e due le Veline (e vai scialiamo tanto le cazzate un costano nulla!), o addirittura, ma è veramente un evento da menzionare sul Guinnes dei Primati, vedere il Limo ed il Porcia che fanno la doccia negli spogliatoi dopo una partita cantando a squarciagola... “I'm singing in the rain...“ insaponandosi a vicenda... , ma per il vero ed originale giocatore DOC di un Torneo Gatto Ciccione allevato a Marane al Quercione e campino in cemento della Chiesa di via Boccherini, il sogno è vincere con qualsiasi mezzo e a qualsiasi costo più partite possibili, segnare magari un gol esultando come un forsennato tipo Tardelli ai Mondiali di Spagna, vergognandosi un po' se tua figlia di neanche tre anni a bordo campo ti guarda esterefatta e finalmente riuscire ad accendere nella propria cameretta quel tanto agognato sofferto... faretto.